Da casa mia al Sentrum


Lo ammetto: sono una terribile abitudinaria. Se metto radici – anche provvisorie – da una parte, amo fare le stesse strade, quasi tutti i giorni, perché mi fa sentire parte della routine.

Parte di quel posto.

Il mio appartamentino qui ad Oslo si trova a 500 metri dall’inizio del Sentrum, il cuore della città.

Un luogo in cui è assolutamente vietato circolare con veicoli che non siano quelli elettrici.

(e le multe, qui sono proprio inesorabili)

Questa mattina – anzi: in tardissima mattinata, dopo che aveva spiovazzato nelle ore precedenti, ho deciso di uscire e di fotografare uno dei due itinerari che faccio ogni giorno, o più volte al giorno, per andarmene in giro.

Ho preso il mio caffè italiano (la moka, patrimonio dell’umanità!) ho fatto una “colazione/più o meno anche pranzo” e sono uscita.

Sabato mattina: gli oslesi sono tutti in giro. A fare compere, a godersi il sole intermittente che c’è in questi giorni.

(le temperature massime non superano mai i venti gradi: una goduria)

“Vivo” in Sven Bruns Gate e da lì prendo, se decido di non passare per il Palazzo Reale, una serie di bei viali che costeggiano lo Slottsparken, uno dei luoghi che amo e fotografo di più.

Davanti a me arriva, ad un certo punto il palazzo della Società Norvegese di Geografia, poi costeggio ancora i bordi dello Slottsparken e poi sono al semaforo.

Di fronte a me, solo il Sentrum, non si può sbagliare: sempre dritti. (più o meno)

Da quel punto in poi, si allunga una delle vie più importanti: Kristian IV gate, meno affollata del viale principale, ma piena di angoletti carini.

L’università, uno dei tanti teatri, molti negozi.

Torno su Johan Karl Gata. Piena zeppa. Passo tra la folla, passo davanti alla mia pasticceria preferita, torno verso il Palazzo Reale, perché il cielo sembra promettere una bella pioggia.

Slottsparken, una panchina al sole, il mio libro.


8 risposte a “Da casa mia al Sentrum”

Lascia un commento